Sur l’ensemble de ces questions, voir notamment le volume Linguaggi politici nell’Italia del Rinascimento, A. Gamberini et G. Petralia (éd.), Rome, Viella, 2007, et plus particulièrement l’article de Patrick Boucheron, « L’architettura come linguaggio politico : cenni sul caso lombardo nel secolo XV », p. 3-53.
Antonio Averlino detto il Filatete, Trattato di architettura, a cura di A. M. Finoli e L. Grassi, Milano, Il Polifilo, 1972 : « all’architetto s’appartiene prima generare l’edificio insieme con quello che vuole edificare, io ho già generata questa città col mio Signore, e insieme collui l’ho esaminata più e più volte, e da me pensata e collui diterminata. E poi io l’ho partorita, cioè glie n’ho fatto uno disegno in liniamento secondo che vanno i fondamenti. ».
[1] Sur l’ensemble de ces questions, voir notamment le volume Linguaggi politici nell’Italia del Rinascimento, A. Gamberini et G. Petralia (éd.), Rome, Viella, 2007, et plus particulièrement l’article de Patrick Boucheron, « L’architettura come linguaggio politico : cenni sul caso lombardo nel secolo XV », p. 3-53.
[2] Antonio Averlino detto il Filatete, Trattato di architettura, a cura di A. M. Finoli e L. Grassi, Milano, Il Polifilo, 1972 : « all’architetto s’appartiene prima generare l’edificio insieme con quello che vuole edificare, io ho già generata questa città col mio Signore, e insieme collui l’ho esaminata più e più volte, e da me pensata e collui diterminata. E poi io l’ho partorita, cioè glie n’ho fatto uno disegno in liniamento secondo che vanno i fondamenti. ».